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La bellezza vera è quella capace di resistere al tempo.

Arch. Philipp Nösslinger / G22 Projects

La bellezza in architettura è un luogo da vivere, è qualità dei dettagli, è la scelta di pochi materiali o colori precisi.

G22 Project, la funzionalità come misura di bellezza.

“Tomorrow you will wish you had started today”. È questa la frase che si legge più spesso in via Am Gries 22 a Lana, nello studio di architettura di un prezioso comune di montagna, immerso nella natura perfetta che circonda Bolzano. Un indirizzo preciso che dà anche il nome allo studio, G22 Projects, nato circa dieci anni da un’intuizione di Philipp Nösslinger, Claudine Holstein, e Norbert Gufler. Tre menti legate al mondo dell’architettura, che hanno unito le proprie competenze e le proprie esperienze, dalla specializzazione MBA alla ESCP Business School di Philipp al curriculum internazionale di Claudine, insieme all’esperienza in termini di sicurezza ed efficienza di Norbert, per dare vita ad uno studio che si distingue per un approccio tecnico e funzionale.


In questa intervista ci raccontano la loro idea di bellezza in architettura.


Testi e intervista: Claudia Zigliotto

Art direction, foto e video: Lorenzo Rui

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Per G22 Project l’obiettivo è andare oltre un’idea concettuale di architettura, per offrire un servizio ed una consulenza basata su un’attenta organizzazione, un coordinamento efficiente, il controllo puntuale e preciso delle maestranze per evitare incognite di costi e tempo.
E l’architettura che si respira è riflesso di questo approccio: lineare, pura, fine, minuziosa di dettagli, soprattutto nello sviluppo di progetti nel settore alberghiero e ricettivo.

Un modo di fare architettura che ha permesso allo studio di ottenere importanti riconoscimenti, come un premio all’Iconic Awards 2022 per la ristrutturazione di una casa sul Lago di Garda.

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Philip, qual è l’idea di bellezza in un progetto secondo G22 Projects?

Philipp – La bellezza vera è quella capace di resistere al tempo. Non ci interessa l’effetto wow o fare uno show, ma nemmeno un minimalismo senza calore. La bellezza in architettura è un luogo da vivere, è qualità dei dettagli, è la scelta di pochi materiali o colori precisi. Il nostro obiettivo è ridurre le nostre scelte progettuali fino a raggiungere linee e forme chiare e pure, che non stancheranno mai, e destinate a non sfiorire, anno dopo anno.

Vi siete ispirati a qualcuno o a qualcosa per arrivare a questo pensiero?

Philipp – Il mio primo datore di lavoro è stata la prima ispirazione. Un professionista molto pragmatico, che mi ha insegnato a lasciare andare quello che non serve, il superfluo. Questa è oggi la mia idea di vera architettura, quella che conduce ad un processo verso la longevità di un progetto.

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“ La bellezza in architettura è un luogo da vivere, è qualità dei dettagli, è la scelta di pochi materiali o colori precisi. Il nostro obiettivo è ridurre le nostre scelte progettuali fino a raggiungere linee e forme chiare e pure, che non stancheranno mai, destinate a non sfiorire, anno dopo anno. ”

Come inizia un progetto di arredo su misura??

Philipp – Per prima cosa dobbiamo distinguere tra cliente privato e cliente business, che sia un albergo o un ufficio. Nel privato il nostro lavora inizia da un’analisi delle abitudini e dello stile di vita del cliente, scaviamo nel suo dna più profondo e ci mettiamo in dialogo per arrivare ad un progetto su misura delle sue esigenze quotidiane, sempre nel rispetto di un dialogo continuo e del budget che ha disposizione.

Se il cliente è un albergo invece?

Philipp – In questo caso sarà fondamentale profilare sia l’albergatore sia l’ospite per progettare in modo coerente con lo storytelling dell’albergo. L’architettura dovrà comunicare l’essenza dell’albergo e farlo per un cliente preciso, sempre nel rispetto della funzionalità: è fondamentale progettare ogni aspetto, anche i flussi della cucina e della raccolta differenziata. Se questo non funziona, non può esistere né l’architettura nè l’interior design.

Quale dei vostri progetti alberghieri rappresenta questo processo creativo?

Philipp – Il primo a cui penso è il progetto di restyling delle stanze di un hotel. Il compito era di avere un design rispettoso di quello che c’era già. L’identità era un design pulito, leggero e lo storytelling di partenza molto forte: il legame con Merano. Per questo un dettaglio della città è stato ripreso come pattern nella carta da parati. Il cliente di Merano è cosmopolita, viaggia, che vuole fare la Spa ed essere anonimo nella città: abbiamo inserito dei punti interattivi e uno spazio per lavorare con una scrivania performante.

E nel residenziale c’è qualche progetto di cui siete orgogliosi?

Philipp – Una Villa sul Lago di Garda: la ristrutturazione completa di una vecchia casa sul Lago di Garda: ci siamo occupati di rifare tutta la parte interna ed esterna, garage compreso. Abbiamo mantenuto la forma pulita e lineare, frutto del progetto di un ingegnere e poi ci siamo concentrati in un dialogo tra spazi esterni ed interni con una grande vetrata con vista sul Lago di Garda. Abbiamo poi scelto alcune dettagli di lusso, senza mai esagerare, come l’utilizzo di un marmo locale,  il rovere scuro e il letto matrimoniale rivestito di pelle. Tante scelte giuste che ci hanno permesso di vincere l’Iconic Award a Monaco, quest’anno.

Anche un’azienda mette sempre al centro le persone?

Philipp – Sì, ad esempio per un’azienda di marketing abbiamo avuto un approccio simile a quello degli alberghi. Ci siamo chiesti: chi è l’azienda? Chi sono i soci? Dalla loro identità proiettata verso il nuovo e il futuro è nata un’idea chiave “fancy office campus”, che si rispecchia in uno spazio co-working open space per chi arriva da fuori. Abbiamo poi sviluppato delle nicchie per fare riunioni e un auditorium in due livelli con cubi di vetro che restano connessi agli ambienti di lavoro, sempre nel rispetto della parte funzionale. Il rispetto dell’acustica, in questo caso.

Qual è l’elemento che differenzia il vostro studio?

Philipp – Abbiamo una sensibilità sui numeri e sul budget e crediamo che questa sia una forma di grandissimo rispetto per chi sceglie di lavorare con noi. Architettura non può essere solo storytelling e bellezza, ma anche budget e la manutenzione. L’architettura arriva dopo il posizionamento, il prodotto, il cliente, il budget. 

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Lasciare andare quello che non serve, questa è oggi la mia idea di vera architettura.Lasciare andare quello che non serve, questa è oggi la mia idea di vera architettura.Lasciare andare quello che non serve, questa è oggi la mia idea di vera architettura.

In quale materiale vi identificate maggiormente?

Philipp – Non c’è un materiale specifico che rispecchia lo studio, dipende molto dal contesto. Forse, se dobbiamo sceglierne uno, diciamo il legno perché rispecchia il nostro territorio di origine, il Trentino Alto Adige.

Quanto è importante la luce nella scelta di materiali e forme di arredo?

Philipp – È fondamentale. I clienti non sempre sono consapevoli della sua importanza, ma per noi rimane una priorità e sapere come posizionare i punti luce è importantissimo. La luce ha la capacità di proteggere e coccolare.

Il colore: le vostre scelte cromatiche.

Philipp – Dipende sempre dal posto, dal contesto, dalla committenza e dal budget. Di natura utilizziamo pochi colori diversi e pochi materiali diversi. Può essere qualcosa di più stravagante, ma solo se si tratta di qualcosa che non è stabile, come ad esempio una lampada.

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Le caratteristiche che cercate nelle forniture degli arredi per i vostri progetti?

Philipp – Referenze e professionalità: fin dalla presentazione del preventivo o dalla visita dello show room possiamo capire la serietà e la professionalità. Oltre a questo è imprescindibile un dialogo costante e la cura della parte di più umana della relazione.

Orgogliosamente presentato da

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